lunedì 11 aprile 2011

ANDAR PER ERBE

Sciopeti


Tempo di belle giornate, caldo, chiaro fino a tardi e - fatto molto strano - domeniche libere dalla tesi e dallo studio in generale, cosa che, pensandoci, non succedeva dai tempi dell’asilo. Quindi, ci si arma di sacchetto capiente (o anche di più di un sacchetto, perché è sempre meglio abbondare) e cane scalmanato e si parte. In realtà il cane non è strettamente necessario allo scopo della passeggiata, ma così facendo si unisce l’utile al dilettevole e si accontenta tutti quanti. 
Pronti? E allora via, per campi, alla ricerca degli “sciopeti” (in italiano “carletti”, “silene inflata” se vogliamo essere più botanici), erbe spontanee che crescono in questo periodo. 

Trovo che andar per erbe sia molto rilassante: andare a zonzo senza una meta precisa, occhi puntati a terra a caccia di colonie di erbe, al caldo tepore del sole primaverile… un’esperienza terapeutica, che libera la mente, un po’ come correre se vogliamo. Certo, senza Tommy che tira il guinzaglio, si siede sopra una famigliola di sciopeti o approfitta del fatto che sono china per darmi una leccata da una parte all’altra della faccia, sarebbe tutto più semplice, ma non sarebbe sicuramente altrettanto divertente.

Il bello degli siopeti è (oltre alla ricerca vera è propria e agli influssi positivi sulla psiche di cui accennavo qualche riga fa), il fatto che sono facilmente preparabili, ampiamente utilizzabili e comodamente conservabili: basta curarli, eliminando la parte più dura del gambo, lavarli bene e farli appassire in una pentola col fondo spesso, insieme a un po’ d’olio, acqua q.b. e scalogno tritato finemente. Completate queste operazioni, si può utilizzare  la “base” ottenuta per risotti, pasticci e frittate, oppure suddividere in contenitori di varie dimensioni e congelare, subito pronti all’uso quando serve.

Risotto
per 4:
200 g di carletti
1 scalogno
320 g riso vialone nano
700 ml di brodo vegetale
olio d’oliva

Lavare i carletti e farli appassire qualche minuto con un po’ d’olio e lo scalogno tritato. Aggiungere il riso e far tostare fino a quando il riso sfrigola. Poi iniziare a versare il brodo e procedere come per un normale risotto. 
A fine cottura, mantecare con una noce di burro e parmigiano grattugiato.


Frittata
per 4:
100 g di carletti
6 uova
1 scalogno
olio d’oliva
sale e pepe

Lavare i carletti e farli appassire qualche minuto con un po’ d’olio e lo scalogno tritato in una padella. Intanto, in una ciotola battere le uova, salare e pepare. 
Versare le uova nella padella e cuocere la frittata, girandola a metà cottura.


Pasticcio
per 4:
1 confezione di lasagne pronte (per la serie “non facciamo nomi”, le “Sfogliavelo” Rana sono perfette)
300 g di carletti
1 scalogno
olio d’oliva
50 g di burro
60 g di farina
1 litro di latte
noce moscata
sale

Lavare i carletti e farli appassire qualche minuto con un po’ d’olio e lo scalogno tritato in una padella. Spegnere il fuoco e tenere da parte.
Preparare la besciamella: sciogliere il burro in una casseruola, togliere dal fuoco, aggiungere la farina in un colpo solo e mescolare bene con la frusta. Rimettere sul fuoco e versare il latte, a filo, continuando sempre a mescolare. Portare a ebollizione, sempre mescolando, cuocere per 10 minuti e poi spegnere il fuoco. Aggiungere il sale e una grattata abbondante di noce moscata.
Versare nella besciamella i carletti e mescolare delicatamente.
Imburrare leggermente una pirofila, adagiare uno strato di sfoglia, poi uno di besciamella, un altro di sfoglia e via così fino a terminare gli ingredienti, lasciando come strato finale del pasticcio uno strato di besciamella. 
Cuocere in forno caldo a 180° per 45 minuti. 
Spolverizzare con abbondante parmigiano grattugiato e servire.

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